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Corso Beni Culturali
anno accademico 2017/2018
Corso sui Beni Culturali
Corso sui Beni Culturali
LA BELLEZZA NEL TARDOANTICO E NEL MEDIOEVO
Direttore Prof. Roberta Budriesi, Alma Mater Studiorum, Università di Bologna
Martedì 27 marzo 2018, ore 16
Aula Magna Accademia Nazionale di Scienze, Lettere e Arti di Modena,
Corso Vittorio Emanuele II, n° 59, Modena
MASSIMO FAVA
Dottore di Ricerca
sul tema:
Corso Vittorio Emanuele II, n° 59, Modena
MASSIMO FAVA
Dottore di Ricerca
sul tema:
Prof. Maria Teresa Camurri
Presidente Cultura e Vita
www.culturaevita.unimore.it
Culture in cammino:
monaci, santi e pellegrini nell'Emilia del medioevo
Il desiderio di giungere a Roma e pregare sulle tombe degli apostoli e dei martiri ha accomunato Colombano, un monaco sceso dall'Irlanda all'inizio del VII secolo, e Moderanno, un vescovo partito dalla Francia cent'anni più tardi.
Valicate le Alpi, l'incontro coi re longobardi modificò la loro meta: Colombano si fermò a Bobbio, sulle prime alture dell'Appennino tra Pavia e Piacenza, e Moderanno a Berceto, nei pressi del valico che da Parma immetteva in Lunigiana, dando vita a fondazioni monastiche a presidio di luoghi dall'evidente valenza strategica nel garantire i collegamenti tra la capitale Pavia, il mare e i ducati dell'Italia centro-meridionale.
Dei due complessi altomedievali sussistono oggi solo pochi brandelli di murature che non permettono alcun tentativo plausibile di restituzione planimetrica; rimangono invece alcuni interessanti frammenti dellarredo scultoreo che testimoniano, dopo la fondazione longobarda, unimportante fase di età carolingia.
I monasteri di Bobbio e Berceto furono anche meta di pellegrinaggi o tappa per chi era diretto a Roma o ritornava da essa oppure dai grandi santuari del Mediterraneo; numerose ampolle metalliche e medaglioni in terracotta provenienti dai luoghi santi della Palestina e della Siria, conservati ab antiquo a Bobbio, sono segno di una devozione che trovò nel monastero un punto forte e che allarga enormemente gli orizzonti dell'Emilia occidentale nel medioevo.
monaci, santi e pellegrini nell'Emilia del medioevo
Il desiderio di giungere a Roma e pregare sulle tombe degli apostoli e dei martiri ha accomunato Colombano, un monaco sceso dall'Irlanda all'inizio del VII secolo, e Moderanno, un vescovo partito dalla Francia cent'anni più tardi.
Valicate le Alpi, l'incontro coi re longobardi modificò la loro meta: Colombano si fermò a Bobbio, sulle prime alture dell'Appennino tra Pavia e Piacenza, e Moderanno a Berceto, nei pressi del valico che da Parma immetteva in Lunigiana, dando vita a fondazioni monastiche a presidio di luoghi dall'evidente valenza strategica nel garantire i collegamenti tra la capitale Pavia, il mare e i ducati dell'Italia centro-meridionale.
Dei due complessi altomedievali sussistono oggi solo pochi brandelli di murature che non permettono alcun tentativo plausibile di restituzione planimetrica; rimangono invece alcuni interessanti frammenti dellarredo scultoreo che testimoniano, dopo la fondazione longobarda, unimportante fase di età carolingia.
I monasteri di Bobbio e Berceto furono anche meta di pellegrinaggi o tappa per chi era diretto a Roma o ritornava da essa oppure dai grandi santuari del Mediterraneo; numerose ampolle metalliche e medaglioni in terracotta provenienti dai luoghi santi della Palestina e della Siria, conservati ab antiquo a Bobbio, sono segno di una devozione che trovò nel monastero un punto forte e che allarga enormemente gli orizzonti dell'Emilia occidentale nel medioevo.