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Corso Beni Culturali

anno accademico 2017/2018
Corso sui Beni Culturali
            
                     
                 “LA BELLEZZA NEL TARDOANTICO E NEL MEDIOEVO”
  Direttore Prof. Roberta Budriesi, Alma Mater Studiorum, Università di Bologna
 

                                   Martedì 24 aprile 2018, ore 16
        Aula Magna Accademia Nazionale di Scienze, Lettere e Arti di Modena,
                     Corso Vittorio Emanuele II, n° 59, Modena
 
                                  MASSIMO  FAVA
                                        Dottore di Ricerca
sul tema:

Romanico mediopadano:
dai battisteri delle cattedrali ai fonti delle pievi
 
Se potessimo tornare indietro nel tempo di millecinquecento anni e guardare dall'alto le nostre città, oltre le mura, tra i monumenti pubblici dell'antichità classica in abbandono e le ricche domus trasformate in più modeste case vedremmo emergere il complesso episcopale, con la grande basilica e il vicino battistero: tra V e VI secolo infatti, in una città in trasformazione, la chiesa del vescovo con la sua casa e il battistero diventano quasi simbolo della città stessa.
Il battistero in particolare diventa il vero e proprio cuore del complesso da cui il vescovo irradiava la sua azione pastorale; Ravenna conserva ancora in piedi il battistero del polo cattolico e quello ariano, testimoniando così la convivenza di diversi cristianesimi all'interno di una stessa città, e l'archeologia ha restituito il battistero di Piacenza, mentre lo scavo tra fonti documentarie e antichi disegni ha fatto emergere i battisteri di Parma e Bologna; la localizzazione di quello di Modena, per l'età paleocristiana, è ancora in discussione.
I battisteri assumono poi un ruolo importante nel lungo processo di evangelizzazione che, attraverso sacerdoti delegati dal vescovo, dalla città si irradia nel territorio rurale: una evangelizzazione per fontes, attraverso una vera e propria rete di ecclesiae baptismales che si completerà in età carolingia con la costituzione delle pievi, chiese madri di un territorio, il plebato, in cui erano distribuite le cappelle che dalle pievi dipendevano.
Mentre nel battistero cittadino era il vescovo il ministro ordinario del battesimo, nelle pievi era l’arciprete a capo di ciascuna di esse a benedire l’acqua del fonte collocato di solito al loro interno e a presiedere nei sabati di Pasqua e Pentecoste il rito battesimale.
Le pievi del Parmense conservano alcune delle più belle vasche battesimali d'età romanica dell'Italia settentrionale, scolpite nell'arenaria o nel marmo e impreziosite da rilievi con scene simboliche o illustranti momenti della benedizione del fonte nella vigilia pasquale: provando a leggerle, compiremo un percorso affascinante nel romanico mediopadano che si concluderà con una nuova ipotesi sul fonte battesimale medioevale della cattedrale di Modena.

Prof. Maria Teresa Camurri
Presidente Cultura e Vita
www.culturaevita.unimore.it