Corso di Scienze
a.a. 2011/2012
corso di SCIENZE
"Dal Big Bang agli Tsunami uno sguardo al pianeta Terra"
Martedì 17 aprile 2012 alle ore 16,30 presso l'Aula 1 della Biblioteca
Scientifica Interdipartimentale, via Campi 213 / c Modena,
prosegue il corso di Scienze, diretto dalla prof. Anna Maria Pagliai
dell'Università di Modena e Reggio Emilia.
La sesta lezione
°°°Quando il Sahara era verde
testimonianze archeobotaniche di un clima pre-desertico°°°
sarà tenuta dalla
prof. ANNA MARIA MERCURI dell'Università di Modena e Reggio Emilia.
La S. V. è invitata.
prof. Maria Teresa Camurri
Presidente Cultura e Vita
www.culturaevita.unimore.it
Nel deserto manca acqua superficiale, eppure tutte le forme parlano di
acqua, la distribuzione delle piante parla dellacqua sotterranea, e una
ricca serie di testimonianze di diversa natura parla di acqua più
abbondante in passato.
Tra queste testimonianze, i fiumi secchi e i siti archeologici che lungo
questi fiumi sono distribuiti, nascondono nei loro depositi miriadi di
tracce vegetali microscopiche e macroscopiche, utili a ricostruire la
flora, vegetazione e clima di aree sahariane oggi non più abitate.
Nellincontro si parlerà in particolare di:
Sahara centrale e meridionale: i siti delle montagne del Tadrart Acacus
in Libia sud-occidentale, e la grande necropoli di Gobero in Niger
una cronologia recente: lOlocene, tra ca. 11.000 e ca.3000 anni dal
presente,
civiltà di cacciatori raccoglitori e di pastori che occuparono questi
territori quando essi fornivano sufficienti risorse idriche e di
sussistenza.
Gli studi archeobotanici fin qui condotti, nel quadro delle ricerche
interdisciplinari, permettono di concludere che l'evoluzione del paesaggio
vegetale olocenico nel Tadrart Acacus sia stata influenzata sia dal clima
sia dallattività antropica:
da un lato, le oscillazioni climatiche modificarono la flora locale e la
sua copertura vegetale; questo stimolò 'scoperte botaniche' e indusse
modifiche nelle strategie adattative delle popolazioni insediate;
dall'altro, allo stesso tempo, l'influenza antropica sul territorio,
sensibile prima attraverso la raccolta e selezione di piante, e poi più
incisiva attraverso l'allevamento, modificò l'ambiente.
L'azione combinata dei due fattori, climatico e antropico, può essere
letta nel paesaggio vegetale attuale presente nell'area, ma ancora molto
deve essere fatto per riconoscerne e discriminarne, se possibile, i segni.
Mercuri A.M. (2008). Human influence, plant landscape, evolution and
climate inferences from the archaeobotanical records of the Wadi Teshuinat
area (Libyan Sahara). JOURNAL OF ARID ENVIRONMENTS 72, p. 1950-1967
Sereno P.C., Garcea E.A.A., Jousse H., Stojanowski C.M., Saliège J.-F.,
Maga A., Ide O.A., Knudson K.J., Mercuri A.M., Stafford T.W. JR., Kaye
T.G., Giraudi C., Massamba N'siala I., Cocca E., Moots H.M., Dutheil D.B.,
Stivers J.P. (2008) Lakeside Cemeteries in the Sahara: 5000 Years of
Holocene Population and Environmental change. PLoS ONE 3(8): e2995: 1-22,
doi:10.1371/journal.pone.0002995