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Corso di Bioetica

ANNO ACCADEMICO 2013/2014

             Il prossimo mercoledì 26 marzo 2014 alle ore 16
presso il Centro Didattico della Facoltà di Medicina e Chirurgia,
largo del Pozzo, 71 Modena - AULA T 01 -

si terrà la terza lezione del dodicesimo corso
"Nuovi Orizzonti della Bioetica" Etica della prassi medica
diretto dal prof. Giovanni Battista Cavazzuti dell'Università di Modena e
Reggio Emilia.

       Interverrà con una relazione su:

      ***AUTISMO? Chi era costui?***

       GIAN  PAOLO   GUARALDI
       Professore Emerito
       dell'Università di Modena e Reggio Emilia.

La S.V. Ill.ma è invitata.

prof. Maria Teresa Camurri
Presidente Cultura e Vita
www.culturaevita.unimore.it

Il titolo provocatorio della lezione vuole sottolineare come il concetto
di “autismo” sia andato progressivamente modificandosi, specie con
l’avvento del DSM-5. “Abusato” in passato, il termine autismo era
utilizzato indiscriminatamente per indicare un sintomo, o una sindrome o
la malattia di Kanner. Anni di utilizzo improprio hanno fatto sì che la
parola autismo ingenerasse incertezza e confusione a tutti i livelli:
epidemiologico, eziopatogenetico, clinico, psicologico, terapeutico.
La lezione vuole pertanto fare chiarezza, alla luce della grande novità
proposta dal DSM-5, che raggruppa in un unico capitolo dal titolo
“Disturbi del Neurosviluppo” tutti quei Disturbi che hanno origine nel
periodo dello sviluppo e che comportano un menomazione nel funzionamento
personale, sociale, scolastico e occupazionale.
I Disturbi del Neurosviluppo comprendono:
Disabilità Intellettive
Disturbi della Comunicazione
Disturbo dello Spettro Autistico
Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività
Disturbo Specifico dell’Apprendimento
Disturbi Motori
Altri Disturbi del Neurosviluppo

In particolare, per quel che riguarda il Disturbo dello Spettro Autistico,
la grande novità è insita nel fatto che la classificazione raggruppa in
unico quadro le varie entità cliniche descritte in passato (Disturbo
Autistico, Disturbo di Rett, Disturbo Disintegrativo dell’Infanzia,
Disturbo di Asperger, Disturbo Pervasivo dello Sviluppo NAS).
All’interno dello “spettro”, seguendo un approccio dimensionale, è poi
possibile differenziare i casi a seconda della gravità di una gamma
ristretta di sintomi e caratteristiche selezionate, senza dunque dover
ricorrere a distinte e restrittive categorie diagnostiche create in
passato.