Ti trovi qui: Home » News

Corso di Bioetica

                  a.a. 2015/2016
                 Corso “NUOVI ORIZZONTI DELLA BIOETICA” XIV
                         Etica della prassi medica
Direttore prof.Giovanni Battista Cavazzuti, Università di Modena e Reggio E.


        Mercoledì 16 marzo 2016 alle ore 16 nell'Aula CS01 del Centro
Didattico di Ateneo - Facoltà di Medicina e Chirurgia – Via del
Pozzo, 71 Modena

                     il dott. GABRIELE GRECO, Neurologo
  già Primario di Neurologia U.O. di Neurologia Ospedale di Carpi,
                           AUSL di Modena


terrà la seconda lezione del corso, trattando il seguente tema:

        " La comunicazione medico-paziente: aspetti etici e pratici "



La S. V. Ill.ma è invitata.



prof. Maria Teresa Camurri
Presidente Cultura e Vita

www.culturaevita.unimore.it

Il tema del rapporto medico-paziente è diventato cruciale, sia in un'
ottica di fenomeno sociale, che di espressione di etica medica, spesso
deflagrato in una escalation di conflittualità, che, ovviamente, danneggia
sia i cittadini che il mondo dei professionisti sanitari.
Le cause di tale fenomeno sono molteplici e complesse, e tra queste : il
timore, spesso inconfessato dal medico, di una deriva medico-legale, la
contrazione del tempo disponibile, percepito come eroso da sempre
crescenti incombenze burocratiche, la mancanza di formazione accademica
del medico sui principi della comunicazione, la massiccia intrusione di
internet nell'informazione dei pazienti e familiari, le carenze nei
setting ambientali degli ambienti sanitari,...
Il risultato è che ,sia nel mondo ospedaliero, che in quello
ambulatoriale, il colloquio è diventato troppo spesso carente, deludente ,
carico di tensioni irrisolte, che troppo spesso portano a conflitti, e che
quasi sempre non contribuisce ad una soddisfazione del paziente nel
momento delle decisioni sulla propria salute.
Neppure il Codice Deontologico, nel suo recente, efficace aggiornamento,
riesce sempre ad apportare i cambiamenti attesi.
Si è passati da un rapporto comunicativo paternalistico-benevolo, per il
quale il medico veniva delegato a prendere decisioni "per il bene del
paziente", ad uno democraticamente condiviso, basato sul principio
dell'autonomia del paziente, non sempre percepito come benefico.
Si configura la necessità di tracciare l'identikit di un "buon medico
comunicatore", che trovi però riscontro in un "buon paziente/familiare",
basandosi su caratteristiche di comunicazione sempre più partecipata,
"lenta", basata sull'alleanza terapeutica, libera da preconcetti
fuorvianti espressi da internet, permeata anche dai principi della
Medicina Narrativa, e non solo da quelli della Medicina basata
sull'Evidenza.
In quest'ottica, particolare rilievo assumerà la formazione dei
Professionisti, attrezzati culturalmente anche al grande problema
comunicativo della "cattiva notizia" al paziente, da non affrontare più
con le sole doti innate di sensibilità e cultura personali.