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Corso Bellezza Tardo Antica

    a.a. 2015/2016
       CORSO  “LA BELLEZZA: ASPETTI IN ETÀ TARDOANTICA E MEDIEVALE”
diretto dalla Prof. Roberta Budriesi, Alma Mater Studiorum, Università di
Bologna

                    Martedì  3 maggio 2016 alle ore 16
presso l' Aula Magna dell'Accademia Nazionale di Scienze, Lettere e Arti
di Modena, Corso Vittorio Emanuele II, n° 59, Modena

si terrà la quarta lezione del Corso.

Interverrà

                     il dott. MASSIMO  FAVA
                        Dottore di Ricerca

su:
                "Romani e Saraceni: la bellezza di un incontro"



La S.V. Ill.ma è invitata.


prof. Maria Teresa Camurri
Presidente Cultura e Vita
www.culturaevita.unimore.it

Nelle aspettative e negli ostacoli sorti dal contatto tra “romani” e
“barbari”, l’età tardoantica fu un vero e proprio laboratorio in cui,
mutati i pesi tra le varie regioni dell'Europa e del Mediterraneo, gruppi
vecchi e nuovi poterono interagire grazie al progressivo crollo delle
barriere politiche, sociali e simboliche tramite le quali la struttura e
la società romana incanalava e organizzava il rapporto tra nuclei di
popolazioni diverse.

Dal IV secolo alla fine del VI, con ritmi e modalità differenti nei tempi
e nei luoghi, vecchi e nuovi abitanti, perdute corazze e protezioni di
tutti i tipi, dovettero a più riprese e nelle occasioni più varie decidere
quale relazione costruire tra loro, come considerarsi reciprocamente. Come
lo fecero? Cosa cercarono e cosa trovarono? Quale gamma di decisioni si
offrì loro e quali effettivamente presero? Come vissero quei processi che
oggi chiamiamo di acculturazione e di inculturazione?

Le soluzioni più sorprendenti furono quelle che i bizantini, continuatori
della potenza di Roma, e le popolazioni arabe, ossia i “saraceni”,
elaborarono per convivere pacificamente in Nord Africa e in Medio Oriente.

Conoscere come, di fronte a problemi per molti aspetti analoghi a quelli
di oggi, si sono comportati uomini e donne del passato, può contribuire a
liberarci degli inevitabili filtri che ognuno utilizza per considerare
prospettive e difficoltà dell'incontro fra gruppi umani diversi.