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Peculiarita' del territorio modenese

a.a. 2015/2016
                          Corso di Scienze
                "PECULIARITA' DEL TERRITORIO MODENESE"
 Direttore Prof. Paolo Zannini, Università di Modena e Reggio Emilia

                 Giovedì 19 maggio, alle ore 16,
presso l' Aula 1(I piano) ex Dipartimento di Biologia, Via Campi 213/D

si terrà la settima lezione del Corso.

Parlerà de:


                         "Le mummie di Roccapelago"


                             EZIO FULCHERI

Professore Associato di Anatomia ed Istologia Patologica Università di Genova
Responsabile UOSD “ Centro di diagnostica e Patologia feto-placentare”
IRCCS Istituto G. Gaslini di Genova.

La S.V. Ill.ma è invitata.



prof. Maria Teresa Camurri
Presidente Cultura e Vita

www.culturaevita.unimore.it

LE MUMMIE DI ROCCAPELAGO (MO -ITALIA; XVI-XVIII SECOLO): DIMOSTRAZIONE DELL' ANTRACOSI POLMONARE QUALE MALATTIA DA LAVORO MEDIANTE STUDIO STORICO, ANTROPOLOGICO E PALEOPATOLOGICO. Introduzione Roccapelago rappresenta un piccolo centro dell'Appennino Tosco-Emiliano; durante i lavori di restauro della locale chiesa parrocchiale è stata rinvenuta una cripta sepolcrale contenente le salme di circa 300 individui vissuti tra il XVI ed il XVII secolo dC di cui almeno 60 in mummificazione naturale. Questi soggetti sono stati sottoposti a numerose indagini antropologiche e paleopatologiche comprendenti la biopsia del tessuto polmonare. Materiali e Metodi Un totale di 24 individui sono stati sottoposti a biopsia del presunto tessuto polmonare attraverso pre esistenti soluzioni di continuo della gabbia toracica. Da ciascun individuo è stato ottenuto in campione di tessuto che è stato a sua volta diviso in due prelievi. Il prelievo di maggiore dimensioni è stato reidratato sec. Sandison 1955, processato routinariamente come un prelievo chirurgico da paziente vivente saltando la fissazione in formalina, incluso in paraffina, tagliato al microtomo rotativo per ottenere sezioni istologiche spesse 5  e colorate con ematossilina eosina Il prelievo di minori dimensioni non è stato reidratato, è stato fissato il alcol assoluto per 7 giorni, impregnato ed incluso sottovuoto in resina Tecnovit 8100, tagliato al microtomo rotativo ottenere sezioni istologiche spesse 2  e colorate con ematossilina eosina, Pearls, Tricromica di Masson, PAS e Von Kossa. Risultati In 12 casi è stato biopsiato l’emitorace destro, in 6 casi l’emitorace sinistro, 4 casi il tessuto paracervicale, in 1 caso l’ addome ed 1caso il tessuto paratracheale. In un totale di 18 casi (75%) è stato possibile riconoscere tessuto polmonare. Nei restanti 6 casi: in 2 casi non è stato possibile riconoscere il tessuto, in due casi si trattava di tessuto fibroso non compatibile con tessuto polmonare in due casi si trattava di contaminati post vitali come larve o spore. Tra i soggetti in cui è stato possibile riconoscere tessuto polmonare in circa 1/3 della popolazione studiata (7 casi; 29,16%) è stata osservata la massiva deposizione intratessutale di pigmento nero acellulato, non rifrangente, di forma simil nodulare costantemente circondato da tessuto denso e fibroso maggiormente evidente alla colorazione Tricromica di Masson. Il reperto morfologico è apparso diagnostica per una pneumoconiosi polmonare secondaria a massiva antracosi. In uno di questi soggetti è stati inoltre osservata la deposizione di pigmento intensamente positivo alla colorazione per Pearls indicativa di pregressi eventi emorragici consistenti con una forma particolarmente grave di pneumoconiosi antracotica. Tali reperti appaiono coerenti con il dato documentario dei registri parrocchiali e la geografia del sito, posto a circa 1100 metri s.l.m. e circondato anche oggi da rigogliosi boschi di latifoglie, che confermano come esso rappresentasse un importante sede di produzione del carbone di legna. Conclusioni Il riscontro della deposizione di pigmento antracotico a livello polmonare (c.d. tatuaggio antracotico) rappresenta un comune reperto autoptico dei nostri giorni e già descritto a livello paleopatologico in popolazioni esposte ai fumi di bracieri o focolai. Solo se massivo ed accompagnato da fibrosi ed emorragie ripetute è possibile parlare di pneumoconiosi, che rappresenta una nota patologia professionale dei lavoratori del carbone. La presente serie rappresenta uno delle prime e più cospicue documentazioni paleopatologiche di patologia polmonare professionale.