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Corso Beni Culturali

a.a. 2016/2017
                        Corso sui BENI CULTURALI
                “LA BELLEZZA: TRA TARDOANTICO E MEDIOEVO”
diretto dalla Prof. Roberta Budriesi, Alma Mater Studiorum, Università di
Bologna

                          Martedì 11 aprile 2017 alle ore 16
presso l' Aula Magna dell'Accademia Nazionale di Scienze, Lettere e Arti
di Modena, Corso Vittorio Emanuele II, n° 59, Modena

si terrà la quarta lezione del Corso.


                   Il chiar.mo prof. CESARINO RUINI

      professore ordinario di Storia della Musica medievale e rinascimentale
        e Paleografia musicale nella Scuola di Lettere e Beni culturali
           Alma Mater Studiorum, Università degli Studi di Bologna



parlerà su

           "Canto gregoriano e politica imperiale carolingia (parte prima)"


La S.V. Ill.ma è invitata.


prof. Maria Teresa Camurri
Presidente Cultura e Vita
www.culturaevita.unimore.it

“Canto gregoriano e politica imperiale carolingia (parte prima)”
Prof. Cesarino Ruini, Alma Mater Studiorum, Università di Bologna

La creazione dei canti destinati alla preghiera collettiva della chiesa
latina è stata per secoli attribuita al papa Gregorio Magno ispirato dallo
Spirito Santo, donde il nome di “canto gregoriano”. In effetti, la
formazione del repertorio è stata il frutto di una lunghissima gestazione,
nella quale agli inizi prevalsero tradizioni locali piuttosto
differenziate.
Solo a partire dal secolo IX, per il decisivo impulso dei sovrani
carolingi, che vedevano nella liturgia della chiesa romana un mezzo di
unificazione culturale, il canto liturgico venne sottoposto a un processo
di uniformazione che sfociò nella creazione di un repertorio compatto e
formalmente coerente. Nella Francia di Carlo Magno ebbero anche luogo i
primi esperimenti per fissare i suoni sulla pergamena, che prelusero alla
nascita della scrittura musicale.
Questa invenzione, inizialmente motivata dalla necessità di garantire la
diffusione controllata del canto gregoriano nelle regioni del Sacro Romano
Impero e la sua trasmissione inalterata nel tempo, segnò i destini della
civiltà musicale europea (unica dotata di scrittura), perché solamente
grazie ad essa fu possibile la realizzazione di capolavori artistici che
non hanno eguali a livello planetario